
Gli allenatori italiani di canottaggio si sono riuniti mercoledì 25 maggio su Zoom. Promotrice dell’iniziativa – la seconda dell’anno – l’ANAC (Associazione Nazionale Allenatori di Canottaggio) che ha organizzato l’incontro tra i tecnici, collegati virtualmente da tutta l’Italia per discutere di temi caldi che stanno a cuore delle società. Alla riunione erano presenti, tra gli altri, il presidente dell’Associazione, Daniele Barone, la vice Gaia Tagliabue, i consiglieri Giulio Basso e Marco Costantini, che ha moderato la serata, e la tesoriera dell’ANAC Daniela Sanna.
Al centro del dibattito, lo scambio di opinioni sul secondo blocco di Meeting nazionali (Piediluco, San Giorgio di Nogaro, Sabaudia e San Miniato) e sull’attuale struttura del calendario remiero – sovrapponibile a quella del 2023 – in relazione alla gestione degli atleti, delle risorse economiche e in rapporto alla logistica.
Com’era già emerso in modo più puntuale e approfondito durante il primo incontro organizzato dall’ANAC lo scorso 5 aprile (clicca qui per leggere il documento riassuntivo), all’indomani del primo blocco di Meeting nazionali, gli allenatori lamentano una distribuzione troppo fitta di regate – una ogni fine settimana – se si considerano anche le gare regionali e le altre previste dal calendario federale. Questa organizzazione comporta conseguenze importanti e su più piani:
- ECONOMICO – Le società e le famiglie degli atleti sono costrette a sostenere spese ingenti per viaggi, vitto, alloggio, spostamenti, iscrizioni.
- LOGISTICO – “Costringere” le società a partecipare a più appuntamenti nazionali, che si sommano a quelli regionali, comporta notevoli difficoltà nell’organizzazione dell’attività remiera nelle sedi societarie, che restano sprovviste di allenatori che possano garantire la continuità dell’attività.
- LAVORATIVO – Per garantire la presenza al maggior numero di regate, gli allenatori sono costretti a un tour de force che li porta a essere impegnati ogni fine settimana.
L’esperienza condivisa da molti allenatori in occasione del secondo blocco di Meeting nazionali è che, per ovviare alle suddette criticità, stavolta numerose società hanno deciso di rinunciare ad alcuni appuntamenti nazionali che, di conseguenza, hanno visto una scarso numero di iscritti. Se, dunque, l’intento della Federcanottaggio – nel prevedere un calendario così fitto – era aumentare la partecipazione, di fatto, purtroppo, si è ottenuto l’effetto opposto.
L’unica nota positiva sottolineata da alcuni allenatori riguarda il Meeting di Piediluco, cui accedono solo – o quasi – atleti selezionati: in questo modo si garantisce un livello agonistico più elevato, numeri più bassi e una migliore gestione dei tempi organizzativi. È nostro dovere, però, ricordare che durante il primo incontro organizzato dall’ANAC, il 5 aprile scorso, sono state sottolineate anche alcune significative criticità (clicca qui per leggerle) di questa formula e dei criteri selettivi utilizzati per accedervi.
Un altro tema emerso con forza durante la serata riguarda i bandi di regata: gli allenatori lamentano la scarsa chiarezza con cui vengono scritti (si chiede, tra l’altro, di definire nelle “carte federali” il Campionato regionale), oltre al ritardo nella pubblicazione, con conseguenti gravi difficoltà per le società nell’organizzazione delle trasferte e nella gestione delle proprie risorse economiche: pubblicare i bandi in ritardo significa, infatti, costringere società e famiglie ad affrontare costi di viaggio e organizzativi più alti.
Al termine della riunione, l’ANAC ha annunciato che il 6 luglio alle 21.15 si terrà una nuova riunione aperta agli allenatori per fare il punto sulla stagione, all’indomani del Festival dei giovani e dopo i due Campionati italiani di giugno.
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