
Quaranta allenatori, soci ANAC, si sono ritrovati il 5 aprile in collegamento su Zoom, in una serata organizzata dall’Associazione Nazionale Allenatori di Canottaggio. Tema dell’incontro, aperto dal presidente Daniele Barone e moderato dal consigliere Marco Costantini, l’analisi tecnico-organizzativa delle regate nazionali che si sono svolte nelle scorse settimane:
- Il Meeting NORD Allievi, Cadetti, Scuola, Universitari, PR3 ID e Master (CANDIA) del 19 e 20 marzo.
- Il Meeting SUD di Società/Allievi, Cadetti, Scuola, Universitari, PR3 ID e Master (SABAUDIA) del 19 e 20 marzo.
- Il Meeting NORD di Società e Master (GENOVA) del 26 e 27 marzo.
- Il 1° Meeting Nazionale (PIEDILUCO) del 2 e 3 aprile.
Si è trattato di appuntamenti diversi tra loro: il Meeting Nazionale di Piediluco,riservato ad atleti di prima fascia, ovvero chi ha superato le selezioni regionali di inizio marzo nelle categorie Ragazzi, Junior, Under 23 e Senior e i convocati dalla Federazione, componenti del cosiddetto Italia Team; i Meeting di Società, dedicati ad atleti di seconda fascia e, per questo, ribattezzati “Meeting light”.
Durante l’incontro – il primo di una serie che l’ANAC terrà per un confronto costante con i tecnici – sono state poste sotto la lente d’ingrandimento alcune criticità espresse attraverso l’intervento di allenatori appartenenti a tutte le regioni italiane.
Di seguito, la sintesi delle problematiche – e in alcuni casi delle possibili soluzioni – segnalate e condivise in relazione al 1° Meeting di Piediluco e ai Meeting di Società.
- Aumento dei costi per società e famiglie – La partecipazione a eventi nazionali così ravvicinati e alla gara regionale di inizio marzo ha comportato un notevole aggravio dei costi per le società di canottaggio e le famiglie. Per questo motivo, in diversi casi, i club sono stati costretti a scegliere a quali regate partecipare.
- Impegno eccessivo per gli allenatori – Molti tecnici (cioè chi non ha potuto scegliere a quali gare partecipare) sono stati costretti a un tour de force, vista la necessità di essere presenti a tutte le regate, programmate a una settimana di distanza l’una dall’altra. Alcuni, in particolare, hanno affrontato un triplo impegno nazionale consecutivo, oltre a quello regionale di inizio marzo.
- Mancano date cuscinetto – Prevedere una gara per ogni fine settimana impedisce di avere date libere in cui recuperare eventuali regate annullate.
- Dispersione e demotivazione Junior – L’intento della Federazione di evitare la dispersione di atleti Under 19 rischia di essere contraddetto dal criterio selettivo utilizzato durante le gare regionali di inizio marzo. In regioni con un alto livello competitivo, sono stati esclusi dal Meeting di Piediluco atleti di valore che avrebbero meritato un confronto con avversari quotati. Invece, vista la mancata qualificazione e la mancata assegnazione della wild card da parte dei Ctr (Coordinatore tecnico regionale), questi ragazzi stono stati costretti a gareggiare nel Meeting “light”, rischiando di sentirsi non valorizzati. Tale condizione – ovvero l’inserimento nella fascia B – se vissuta anche in futuro, per il secondo meeting e nella stagione 2023, rischia di demotivare atleti di valore, ma ancora agonisticamente immaturi, inducendoli a impegnarsi in misura minore o, peggio, a lasciare il canottaggio.
- Dispersione e demotivazione Under 23 – La suddetta valutazione fatta per gli Junior si può applicare anche agli Under 23, per le medesime ragioni. Anche nel corso dei quattro anni Under 23 ci sono, infatti, atleti che maturano più tardi. L’esempio più noto è quello del due volte bronzo olimpico Matteo Castaldo, sbocciato più tardi rispetto ad altri compagni di squadra. A tutto questo si aggiunge il tema “demotivazione”: gli atleti che hanno superato le selezioni regionali, conquistando il pass per gareggiare al Meeting di Piediluco, si sono confrontati con gli atleti dell’Italia Team: circostanza che ha messo in evidenza, in più casi, il grosso e ovvio divario con i professionisti.
- Una gara e… si torna a casa – Al Meeting di società, gli atleti che non hanno superato le qualificazioni hanno terminato la loro partecipazione alle regate dopo una sola gara, senza avere la possibilità di partecipare al ripescaggio o a piccole finali. Questa dinamica genera frustrazione agonistica perché impedisce agli atleti di vivere ulteriori confronti durante la stessa giornata. Non solo: in questo modo, società, famiglie e atleti si trovano costrette a pagare un prezzo economico, organizzativo e temporale sproporzionato rispetto a un così irrisorio impegno agonistico, generando una pericolosa frustrazione che rischia di trasformarsi in abbandono. Per evitare tutto ciò, si potrebbe valutare l’inserimento di una finale B per le specialità con più di 16 iscritti. Oppure si potrebbero fare serie di finali consentendo agli atleti di gareggiare in due specialità al giorno: i ragazzi di seconda fascia hanno bisogno di fare più gare e di avere la possibilità di prendere una medaglia per aumentare la gratificazione.
- Qualificazioni – La qualificazioni alle semifinali, attraverso il criterio dei migliori tempi, rischia di lasciar fuori atleti di valore. In un lago come Piediluco, in cui le condizioni del vento possono cambiare nell’arco di poche decine di minuti, ci possono essere differenze cronometriche considerevoli tra una batteria e l’altra (specialmente dove ci sono più serie di qualificazioni e, tra la prima e l’ultima, 20-30 minuti di differenza), inficiando la formazione delle semifinali e quindi delle finali. Che, dunque, potrebbero non essere composte dagli atleti migliori.
- Teste di serie – Le teste di serie andrebbero inserite nelle selezioni regionali e nazionali per far sì che si formino gare più omogenee. In questo modo, infatti, si eviterebbe di trovare una concentrazione di atleti competitivi in un’unica gara, con evidenti squilibri tra le varie batterie. Avere batterie disomogenee porta all’inevitabile eliminazione di atleti di valore per la sola circostanza di essere capitati in qualificazioni più competitive di altre.
- Pubblicazione criteri selettivi – I criteri selettivi sono usciti troppo tardi, comportando notevoli difficoltà nella preparazione degli atleti e nell’organizzazione delle regate da parte di allenatori e società.
- Pubblicazione bandi di regata – Si auspica, come già fatto dall’ANAC con la lettera inviata al Consiglio Federale lo scorso 12 marzo, che i bandi vengano pubblicati con largo anticipo in modo da consentire alle società di organizzare al meglio le trasferte, anche nell’ottica del necessario taglio dei costi.
- Comunicazioni ufficiali durante le regate – Si suggerisce la creazione di una regola che imponga al COL di ogni regata la formazione di un gruppo WhatsApp broadcast in modo che tutti i rappresentanti di società sul campo ricevano in tempo reale le comunicazioni da parte della giuria. In questo modo, anche chi, per svariati motivi, si assenta dal campo di regata, può ricevere notizie essenziali, evitando gravi rischi come la mancata effettuazione della gara.
- Tavola rotonda tra allenatori e Federcanottaggio – Gli allenatori auspicano la creazione di un tavolo che serva a chiarire le difficoltà cui si trovano davanti le società. È necessario che si arrivi a una sintesi tra le comprensibili esigenze federali e quelle di società, allenatori e atleti. Solo in questo modo si evita di porre le società davanti a scelte ormai formalizzate e non più negoziabili che, almeno allo stato attuale, non facilitano il lavoro degli allenatori e dei club.
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